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La mia rubrica personale

Cosa si nasconde dietro le bugie?

10 Cose che (forse) non sai sulle bugie.

 

Paura di affrontare le proprie responsabilità, evitare di deludere qualcuno a cui teniamo molto, desiderio di far colpo sugli altri ed essere accettati: questi sono solo alcuni tra i più comuni motivi per cui facciamo ricorso alle bugie.

Mentire è un’azione che accomuna tutti noi, tanto che sono stati effettuati diversi studi per capire come mai lo facciamo nonostante ci venga insegnato che è sbagliato.

In particolare, una ricerca condotta su soggetti tra i 2 e i 3 anni di età ha rivelato che iniziamo a dire bugie molto presto. Durante l’esperimento, ai bambini è stato consegnato un giocattolo, chiedendo loro di non usarlo mentre erano soli. Come previsto, l’80% di loro ha disobbedito, ma a differenza dei bambini di 2 anni, che lo hanno ammesso, quelli di 3 anni hanno mantenuto il punto.

Crescendo, diventiamo sempre più consapevoli del valore della sincerità e delle possibili conseguenze negative delle bugie, eppure mentire rimane una nostra tendenza naturale. Stando al lavoro di alcuni ricercatori, le persone mentono in media 1 o 2 volte al giorno.

 

10 COSE CHE (FORSE) NON SAI SULLE BUGIE (lavoro di alcuni ricercatori)

Si può capire se qualcuno mente guardandolo negli occhi? La macchina della verità funziona o è un bluff? E il siero della verità?

Indipendentemente dal motivo per cui diciamo una bugia, gli scienziati ritengono che una bugia si componga di due parti: quando mentiamo dobbiamo creare la menzogna e anche nascondere la verità. Essere bugiardi dunque richiede un duplice sforzo, che si traduce in una maggiore attività cerebrale. Il che, tanto per dire, spiegherebbe perché le persone che mentono impiegano più tempo a rispondere a una domanda. Mentre altri Studi ci svelano che...

1. Non puoi capire se qualcuno sta mentendo dai suoi occhi.
Strano, ma vero: gli occhi non possono dirci se il nostro interlocutore sta mentendo o se invece è sincero. Lo ha scoperto lo psicologo Richard Wiseman, dell'Università dell'Hertfordshire, analizzando il comportamento di persone sincere e di bugiardi: secondo lui riuscire a riconoscerli dallo sguardo sfuggente (con le pupille che cambiano velocemente direzione) è impossibile. C'è però chi ritiene che
le tecniche dei profiler della polizia sia possibile smascherare i bugiardi. Non ci credi?

Immaginate di poter penetrare la mente dei vostri amici, dei vostri figli, o meglio ancora, di quel collega che sta cercando di farvi le scarpe: vi piacerebbe? Ora immaginate il contrario: sono i vostri pensieri ad essere completamente accessibili agli altri. Quali conseguenze potrebbero esserci? Ad esempio, quante volte in un impeto di rabbia avete pensato cose che, a mente lucida, non corrispondono alle vostre intenzioni?

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A me gli occhi! Niente panico! Non siamo (ancora?) a questo punto, anche se i migliori profiler ci vanno vicino: si tratta di psicologi criminali esperti di linguaggio non verbale, che nel 95% dei casi sono in grado di stabilire se un interrogato stia mentendo e mettere gli investigatori sulla pista migliore (i non addetti ai lavori intercettano una bugia solo nel 53% dei casi). Uno dei parametri più studiati è la posizione degli occhi: è legata alla zona del cervello coinvolta nei nostri pensieri, e quindi può rivelare qualcosa di ciò che stiamo pensando. E voi, quanto siete bravi a non "farvi fregare"? Siete in grado di riconoscere i pensieri associati a ciascuna posizione?

2. La macchina della verità non esiste. Nonostante alcuni tribunali americani ammettano i risultati del poligrafo come prova, molti scienziati hanno rivelato che è relativamente facile ingannare la macchina della verità. In sostanza, il poligrafo non fa che misurare i livelli di stress e ansia, in seguito a una domanda: ma non tutti i bugiardi ne sono vittima quando mentono. Anzi, ad alcuni la menzogna crea meno stress della verità. Anche la risonanza magnetica (fMRI), messa alla prova, non è riuscita a individuare le bugie. C'è però un fatto: quando si dicono le bugie... il naso non si allunga, ma diventa più caldo. 

Mentire non fa crescere il naso come accadeva a Pinocchio, ma lo fa scaldare: lo rivelano i termogrammi dei "bugiardi".
Le bugie hanno le gambe corte, e il naso... bollente. Proprio così. Mentire non farà allungare il naso, come succedeva a Pinocchio nella fiaba, ma di certo - è stato provato scientificamente - fanno scaldare la zona intorno al naso e quella corrispondente all'angolo interno degli occhi. L'hanno scoperto due ricercatori dell'Università di Granada nel corso di alcuni esperimenti con la tecnica della termografia applicata all'ambito della ricerca psicologica.

La termografia è una tecnica basata sul rilevamento della temperatura, in questo caso corporea: maggiore è la temperatura di una parte del corpo, maggiore è la quantità di radiazioni che le telecamere termiche catturano; i diversi gradi di calore saranno poi rappresentati con colori differenti nell'immagine elaborata, chiamata termogramma . Proprio la termografia ha dimostrato che quando i soggetti testati mentivano, la temperatura del naso e dei muscoli interni dell'occhio cresceva (i risultati dello studio, parte di una tesi di dottorato, saranno pubblicati prossimamente).

Responsabile di questo effetto è una parte di corteccia cerebrale chiamata insula, che fa parte del cosiddetto "circuito della ricompensa". Secondo gli esperti l'insula sarebbe implicata nel controllo e nella regolazione della temperatura corporea e si attiverebbe solo quando esprimiamo sentimenti veri, "reali". Quanto più l'insula è in attività, tanto più autentici saranno i sentimenti espressi da una persona, minore sarà la variazione di temperatura. Ovviamente vale anche il contrario: quando esprimiamo sentimenti fasulli, mentendo, l'insula sarà poco attiva e la variazione di temperatura più consistente. Ecco perché il naso va "a fuoco" se diciamo una bugia.

3. Due bugie al giorno. Secondo uno studio condotto dagli psicologi del dipartimento di comunicazione dell'università del Michigan su 1.000 cittadini americani, le persone mentono in media tra una e le due volte al giorno.

4. Quando menti inganni te stesso. Zoe Chance, della Harvard Business School, ha condotto un esperimento su 76 studenti, permettendo loro di barare a un test di matematica. Chance ha scoperto che gli imbroglioni non solo ingannavano se stessi, ma erano in gran parte ignari delle proprie menzogne fino a convincersi di superare anche test più difficili. Ma non era così. Mentire a se stessi porterebbe le persone a sovrastimare le proprie capacità. Se la questione ti intriga, forse potresti anche voler conoscere le più incredibili bugie inventate dagli sportivi pescati con il doping.

5. Sotto pressione. Tendiamo a dire bugie soprattutto quando siamo sotto pressione e non abbiamo tempo di pensare alle conseguenze del nostro comportamento. Secondo Shaul Shalvi, psicologo dell'Università di Amsterdam, «Quando le persone agiscono in fretta, tentano di fare tutto il possibile per assicurarsi un profitto, anche se ciò li porta a mentire. Avere più tempo a disposizione invece fa sì che le persone siano più riflessive e valutino meglio le conseguenze di una menzogna».

6. Anche i bambini mentono. Che mentire sia un comportamento umano inevitabile lo dimostra un esperimento dei due psicologi canadesi Angela Evans e Kang Lee, che hanno chiesto ad alcuni bambini tra i due e i tre anni di età di non utilizzare un giocattolo mentre non li guardavano. Prevedibilmente l'80% dei piccoli volontari ha trasgredito all'ordine. Ma quando gli psicologi hanno chiesto loro se avevano obbedito, se la maggior parte dei bambini di due anni non ha resistito e ha confessato, buona parte di quelli più grandicelli hanno invece preferito mentire. Secondo i due psicologi questo prova che iniziamo a dire bugie molto presto. 

7. Bugie e creatività. Utilizzando la risonanza magnetica, alcuni ricercatori hanno scoperto che chi mente in maniera compulsiva, ha tra il 22 e il 26% di materia bianca in più nella zona della corteccia prefrontale del cervello. Secondo i ricercatori questo darebbe loro maggiore inventiva nel trovare scuse e nell'inventare storie.

8. Il siero della verità funziona? Il Sodium Pentothal, meglio noto come siero della verità, secondo gli psicologi non impedirebbe alle persone di mentire: il suo meccanismo fa sì che rimuova momentaneamente i filtri mentali, deprimendo il sistema nervoso centrale. Chi lo assume comincia così a parlare, vomitando un flusso infinito di informazioni... nel quale però si trovano anche molte bugie.

9. Politici e bugie. In Occidente pensiamo alla Grecia antica come alla prima vera, grande democrazia. Ma anche allora i politici mentivano. Un esempio è quello di Alcibiade, famoso per aver cambiato più volte partito politico... e patria, fino a prendere di volta in volta le parti di Atene e Sparta durante la guerra del Peloponneso. Un "ribaltonista" anzitempo.

10. Mentire in chat... si può (ma poco).

 

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Vi è mai capitato di conoscere qualcuno attraverso un sito di dating? Se sì, è probabile che abbiate messo in conto che vi dicesse qualche bugia. Secondo Nicole Ellison dell'Università del Michigan ci sono tre tipi di bugie che siamo disposti ad accettare da uno sconosciuto incontrato online: che abbiaqualche chilo di troppo o qualche centimetro di meno (ma non troppi), che abbia mentito sul numero di sigarette che fuma (o riguardo a un'abitudine) e che abbia idealizzato se stessa/o vantando hobby e interessi che non sempre ha. Ma si tratta di bugie accettabili finché restano "piccole", altrimenti... niente secondo appuntamento.

 

PERCHÉ MENTIAMO AGLI ALTRI?

Le ragioni per cui non sempre dichiariamo apertamente la verità sono varie, così com’è varia la gravità delle bugie che inventiamo.
Alcune, quasi innocenti, servono più che altro a non ferire i sentimenti altrui, mentre altre sono delle vere e proprie menzogne che distorcono la realtà e obbligano chi le dice ad indossare delle maschere da cui è difficile liberarsi. Pensiamo, ad esempio, alla differenza tra chi usa una piccola scusa per non uscire con qualcuno che non gli è molto simpatico e chi, invece, nasconde al proprio compagno un tradimento o problemi economici che riguardano l’intera la famiglia.

Talvolta mentire si rivela un utile strumento di difesa, che permette di evitare conflitti ed allentare tensioni, salvaguardando i nostri rapporti, sia nella vita privata, sia sul lavoro. Esempi ne sono gli stratagemmi che adottiamo ogni giorno per dimostrarci collaborativi verso conoscenti o colleghi, piuttosto che alimentare atteggiamenti ostili che danneggerebbero la qualità della nostra vita.

Mentire a se stessi: come far emergere il proprio Io 
Se alcune piccole bugie, usate nel modo e al momento giusto, possono salvaguardare le nostre relazioni, ciò non vale per quelle che raccontiamo a noi stessi.
In realtà, tutti noi ci raccontiamo bugie: lo facciamo quando, specchiandoci, facciamo finta di non accorgerci che l’immagine riflessa non corrisponde alla nostra vera personalità, bensì al ruolo che la società ci richiede di assumere.

 

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Lo facciamo ogni volta che mettiamo da parte i nostri desideri e rinunciamo a realizzare i nostrisogni pur di soddisfare le aspettative altrui, seguendo modelli circostanti e assecondando pressioni esterne invece di prendere decisioni libere e consapevoli, con coraggio.

Queste bugie, per quanto nascoste e “silenziose”, hanno un grande impatto su di noi, perché sono in grado di limitare il nostro sviluppo personale: definirci all’interno di categorie ben precise significa escludere dalla nostra esperienza e dalle nostre conoscenze tutto ciò che si espande oltre tali confini, impedendo al nostro potenziale di fiorire.
Ecco perché, a volte, abbiamo la sensazione che manchi qualcosa nella nostra vita, anche se non comprendiamo in modo chiaro che cosa.
Al contrario, trovare noi stessi significa sia portare alla luce ciò che non sappiamo del nostro Io, sia risvegliare doti e risorse che crescendo abbiamo dimenticato, proprio come sostiene il filosofo e autore Igor Sibaldi.

Tale metodo può aiutarci a raggiungere una maggior comprensione dei desideri e dei bisogni sopiti nel profondo della nostra mente, trasformando i dubbi e i timori che spesso ostacolano il nostro percorso di crescita personale nel motore di un viaggio alla scoperta del nostro Io.

Per il filologo, noi tutti siamo individui con una parte “alta” interiore. Questa parte “alta” non si esprime attraverso frasi, ragionamenti o convinzioni, ma solo attraverso bisogni e desideri. Ecco allora che un desiderio diventa una vera e propria guida, una voce che dovremmo imparare ad ascoltare. Fin da piccoli siamo abituati a credere che reprimere i nostri desideri sia una cosa giusta e importante (“prima il dovere, poi il piacere”): Igor ci insegna che il mondo inizia a trasformarsi quando si comincia a desiderare davvero. La bella notizia è che desiderare è gratis e alla portata di tutti: serve solo tecnica. In particolare, serve la tecnica della lista dei 101 Desideri perfezionata da Sibaldi, che ci mostra il modo migliore per poter esprimere i propri desideri e, soprattutto, vederli realizzati.

 

(Tratto da Life Strategies a cura di Giorgio Demagistris)

 

 

 

 

 

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