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La mia rubrica personale

Fare del bene nell'era Social

Bene o ......?

E’ la prima volta che utilizzo questo sito per condividere un pensiero come questo. Probabilmente già adesso chiuderai la pagina.

Un blog è semplicemente un diario di riflessioni condivise…

Oggi mi trovavo a riflettere su come l’avvento dei social e del web in genere ha stravolto la nostra vita; ha reso impreparati i genitori dalle insidie alle quali sono esposti i nostri figli con questi nuovi (oramai vecchi) strumenti di comunicazione. Ha reso l’umanità intera diversa, più attenta e condizionata dal mondo esterno, dai giudizi, ma soprattutto sempre più alla ricerca della riprova sociale, che oggi è più che mai definibile “riprova sociale digitale”. 

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Una ricerca spasmodica dell’approvazione altrui, del consenso di chi conosce e segue la tua vita digitale. Alcuni studi hanno addirittura individuato una nuova forma di disturbo psicologico collegato alla necessità di apparire e di auto-fotografarsi che prende il nome dall’ormai celebre selfie: la “selfite” scatenato dall’avvento dei social (https://www.humanitasalute.it/tech/88827-lossessiva-necessita-di-postare-selfie-e-un-vero-disturbo-mentale-lo-dicono-gli-psicologi/), un disturbo spesso causato dalla mancanza di autostima e la ricerca di approvazione altrui.

Tutto ciò, mi fa percepire un mondo diverso dove anche prestarsi e fare del bene diventa difficile e può venire percepito come ricerca di approvazione, come strumento per fini personali. Ed allora capita di desistere, di mettersi da parte, di attendere che il proprio aiuto venga richiesto. 

Il mondo digitale ha inquinato la nostra vita rendendola piena di insidie che condizionano i nostri rapporti, le azioni quotidiane, il nostro modo di essere. 

Vent’anni fa non avremmo mai tappezzato i muri del mondo intero di foto con il muso a “culo di gallina” (duckface “bocca da papera” in inglese, espressione diffusissima per le foto dei social), eppure oggi lo facciamo, anche se il mondo dei social ce lo fa percepire in maniera diversa, ma di fatto così è. 

Facciamo del bene aspettando la foto che ci immortala nel momento per poterlo condividere alla ricerca di un “like”, inquinando di fatto il gesto stesso, dandone una percezione totalmente diversa, ma soprattutto alimentando il mondo della “diffidenza”. 

Nonostante tutto, il web ed i social oggi possono dare una grande mano al mondo intero. Sono un grande strumento di condivisione culturale,  abbattono le distanze mettendo in relazione il mondo intero.

Il bene fatto, quello vero, non va condiviso, non va scritto, ma va fatto con il cuore e dimenticato, e pazienza se troverà il muro dell’indifferenza, con il tempo quel muro come si è creato, muterà e magari non esisterà più. 

Con i social, al contrario di come si possa pensare, si può conoscere una parte di una persona che difficilmente nella realtà si riuscirà a percepire;

maschera1.jpgbasta osservarne le pubblicazioni e confrontarle con la vita reale per conoscerne passioni, ma anche l’autenticità in un mondo che come diceva Pirandello è sempre più fatto di “tante maschere e pochi volti”.

Basta utilizzare i social ed il web con semplicità e leggerezza, per informare, per stimolare un sorriso, condividere qualcosa che stimola riflessioni positive, per condividere la gioia vera di un momento o semplicemente mantenere rapporti amichevoli a distanza, per farne uno strumento che può dare un valore aggiunto alla nostra vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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